Ci risiamo. Al grido di “pagare meno, pagare tutti … basta che paghiate“, il governo del bellimbusto fiorentino Renzie torna alla carica su una delle tasse più odiate, e oggettivamente meno utili, nell’ampio panorama dei balzelli italici. Il canone Rai. Ovviamente nessuno, nei palazzi di governo, si è chiesto se sia opportuno o meno continuare a vessare la popolazione con una tassa di stato a favore di un’azienda che agisce di fatto sul mercato privato in concorrenza con competitor terzi, manco a dirlo, privati. L’unica domanda a cui dare una risposta è stata solo : come infiliamo un’altra supposta in culo al già oberato cittadino affinchè possiamo tenere in piedi un baraccone che accoglie clientele ed impone la legge del nepotismo ? Come possiamo fare per tenere in vita una televisione di stato che dispone di ben 16 canali (ma scusate serve un canale di stato come Rai Yoyo per trasmettere Peppa Pig ?) attraverso i quali passa di tutto tranne che una reale informazione “neutra” e “oggettiva” ? Come possiamo fare per tenere in piedi il sistema di lottizzazione dei canali per trasmettere la propaganda dei vari partiti ?
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Mi chiedo perchè continuo a scrivere di queste cose e, soprattutto, come faccia la gente ad essere così stupida da farsi infinocchiare anche da Jamba. Tant’è che deve rendere parecchio se si permettono anche loro di passare spot su canali nazionali per invogliarti a ricevere, per esempio, il lecca cucciolo nerone oppure (fantastico) il report di affinità con il partner semplicemente mandando il nome di lui e di lei … . Tutte cazzate perfettamente inutili, che con un po’ di ricerca sul web potete trovare legalmente gratuite (quando si tratta di download) o, meglio, non troverete da nessuna parte come l’affinità di coppia.
E tutto senza dover sottoscrivere un abbonamento automatico a Jamba: già … perchè anche qui inviando una qualsiasi riposta o richiesta al 48118 … tac … si diventa abbonati ad un costo che va dai 2 ai 5 euro a settimana. Per cosa ? Per ricevere suonerie di brani famosi nemmeno cantati dagli autori originali ? Dai gente … aprite un po’ gli occhi e smettete di abboccare come polli.
Come sempre una info per disattivare l’abbonamento Jamba: inviate via sms “stop” (senza virgolette) al 48118 e … aspettate una decina di giorni. Gli addebiti cesseranno ma quello che vi hanno già succhiato … è andato !
Ieri sera, Lunedì 03.02.2014, ho assistito alla trasmissione Presa Diretta sulla nuova degenerazione della finanza bancaria. Il titolo, nemmeno a farlo apposta, era “BancaRotta”.
Per chi fosse interessato l’intera puntata è visibile sul sito Rai.
Volutamente non entro nel merito della discussione, altamente tecnica, sulla riemersione della pessima abitudine al derivato, al totale scollamento tra valori di mercato e valori economici, alla perversa concezione del too-big-to-fail. Tutti argomenti ampiamente trattati con dovizia di particolari ed in modo, a mio avviso, impeccabile.
Quello che, sempre a mio avviso, è stato trascurato è il malato rapporto funzionale tra Stati sovrani e Banche. Queste ultime, istituti di diritto privato, sono, alla luce delle nuove norme contro l’evasione fiscale, diventate di fatto una estensione dello Stato (specialmente quello italiano) che, per il loro tramite, impone una lente di ingrandimento sulle sostanze dei cittadini, del loro modo di spendere e di gestire il proprio denaro. Una imposizione anche, secondo me, volta ad obbligare i cittadini a mantenere quanta più liquidità possibile nelle casse delle Banche che, come ringraziamento utilizzano le risorse della raccolta allo scopo di acquistare Titoli di Stato. E’ un circolo vizioso nel quale il cittadino viene comunque spremuto per tenere in piedi un assurdo carrozzone di carte e di sprechi, viene vessato da imposizioni continue e, come è inevitabile, verrà chiamato a sostenere con le proprie tasse il risanamento di Istituti di Credito che sperperano denaro pubblico senza ritegno. Lo Stato senza Banche non può esistere.