13 Ott 2015
Il Miglio Verde, oltre ad essere il titolo di un bellissimo film interpretato da Tom Hanks, è l’espressione con cui si definisce una striscia di linoleum verde che i condannati a morte negli stati uniti percorrono nell’ultimo viaggio verso la sedia elettrica. In Italia non esiste pena di morte, ma anche noi abbiamo un nostro Miglio Verde: si tratta del famigerato “ultimo miglio” della rete di connettività via cavo; quell’ultimo pezzo di cavi, vecchi cavi di rame, che partono da obsolete centraline di distribuzione dislocate un po’ ovunque nelle nostre città, e che arrivano nelle nostre abitazioni per portare la connettività con la quale utilizziamo Internet, servizi video e audio di varia natura, interagiamo con le strutture pubbliche (ancora poco purtroppo), facciamo la spesa telematica ecc. ecc.
Ultimo miglio di grovigli ormai incomprensibili e obsoleti gestiti da quel mostro di inefficienza(1), baraccone ambulante di buffoni e super manager pagati per fare un cazzo (e possibilmente portarsi a casa liquidazioni faraoniche), che si chiama Telecom Italia(2) e che non vuole che nessun operatore (terzo) ci metta sopra le mani. Telecom Italia … l’azienda con i costi di struttura più alti in europa, che spende cifre fantastiche ogni anno per sponsorizzazioni, per marketing identitario, per promozioni ecc. ma che non fa una beata minchia(3) da anni per rendere più efficienti e competitivi i propri servizi e, soprattutto, la rete che non vuole mollare. Un bestione idiota (anzi proprio ritardato mentale) che continua a ripetere che per “salvaguardare il bene pubblico della rete” non può lasciare che questa venga gestita da terzi, e contestualmente non ha più, o quasi, strutture di manutenzione propria, subappaltando di volta in volta, a piccoli operatori locali, i lavori di connessione, riparazione ecc.
E così accade che quando si ha la necessità di doversi affidare ad una connettività via cavo (le cose vanno molto meglio se si lavora solo con il wireless) e si valutano altri operatori autorizzati ad operare sul territorio (Vodafone, Wind, ecc.) si passa sempre per l’ultimo miglio gestito da Telemerd Italia(4).
Sono mesi che attendo l’attivazione (nota bene prima attivazione, non trasferimento o portabilità di numero) di una ADSL Vodafone e fino ad oggi ben 4 appuntamenti di presunti tecnici Telecom (regolarmente anticipatimi con tanto di SMS di promemoria) sono stati puntualmente disattesi: nessuno che si presenta o che avvisa per disdire. “Tanto tu utente devi solo aspettare … e poi pagare”.
Ormai le mie coniugazioni tra divinità cattoliche ed animali da cortile indirizzate a quella maledetta azienda che assume solo quadri che abbiano il doppio cognome e che abbiano parentele con questo o quello (prendete a scelta tra i VIP italici: politici, banchieri, duchi, conti e quaraqquaquà) non si contano più : si sto parlando di Merdacom Italia.
E sia ben chiaro … anche Vodafone si sta prendendo le sue: “Se non siete capaci di gestire un fornitore … cambiate mestiere”. Purtroppo so bene che me la prendo con operatori di call center che per quattro lire si devono anche subire le rimostranze di utenti sbavanti e ringhianti come mastini, ma loro, volenti o nolenti, sono l’unico contatto che ti offrono questi pachidermi. Quindi, cari operatori a contratto determinato, vi beccate anche queste perchè l’unica cosa che non sopporto è sentirmi dire “Noi non possiamo fare altro …”. Per poi mandarmi il solito SMS con l’invito a valutare il servizio di assistenza ricevuto. Ma andate a quel paese. Il gioco del rimpallo vi va bene quando fa comodo a voi. Avete mai accettato come scusa per il ritardo su una bolletta il fatto che un cliente non onora i suoi debiti e quindi dovete aspettare ?
E se poi si ha la fortuna di vedere attivato l’agognato servizio (per esperienza diretta in ufficio) può succedere anche questo: io, cliente Vodafone, mi vedo staccata la linea perchè la Wind ha dato mandato a Telecom di staccare un’utenza (che non era la nostra) e l’omino(5) che doveva fare il lavoro in centrale ha sbagliato cavi staccando la nostra. Giorni e giorni di rimpalli di responsabilità per scoprire che qualche cerebroleso aveva sbagliato. Ovviamente nessun rimborso danni … ma rimane l’attonita emozione che provo quando vedo una crapa corredata di tuta e Panda rossa con scala sul tetto(6) che smanetta dentro una centralina nei pressi del mio ufficio: sudo freddo e non dormo per un paio di giorni.
Note