Da qualche giorno un fastidioso trojan ha iniziato a scorrazzare sui Mac di mezzo mondo. Con qualche affanno Apple ha rilasciato le necessarie patch per ovviare al problema ma ancora alto è il numero delle macchine infette. A questo si aggiunga che l’arci-noto Eugene Kaspersky (fondatore dell’omonima azienda) ha serenamente dichiarato che Apple è 10 anni indietro rispetto a Microsoft nell’implementazione di idonei sistemi di protezione.
A prescindere dalle guerre verbali che in genere si accendono su argomenti di questo tipo, si conferma fatto ineludibile che più una piattaforma software diventa popolare (e gli utenti della mela sono davvero aumentati parecchio in quest’ultimo anno), tanto più riceverà le attenzioni di hacker che cercheranno di violarne le protezioni per scopi illeciti.
Questa considerazione deve essere sempre tenuta bene a mente da qualsiasi utilizzatore di computer: Windows, Apple, Linux ecc.
Affidarsi ciecamente ad un ingiustificato senso di sicurezza basato su luoghi comuni (“Il Mac non ha i virus”) può far danni e anche gravi. Gli utenti Windows vivono, certamente con rassegnazione, ma anche con abitudine consolidata, la periodica (giornaliera) ricezione di aggiornamenti sia del sistema operativo che dei vari software di protezione. Non allo stesso modo si comportano gli utenti Mac : ma credo dovranno iniziare presto.