In una parola ? I gestori di MadBid e basta !
Mi ha incuriosito l’entusiasmo con cui un amico mi ha segnalato l‘esistenza di questo fantastico sito di aste al centesimo dove ci si riesce ad aggiudicare diversi prodotti (dal passeggino all’automobile passando per molta elettronica ) a prezzi davvero incredibili. In effetti è documentata la “vincita” di parecchi utilizzatori del sito (che è presente in diverse lingue) i quali si sono portati a casa diversi oggetti a prezzi veramente incredibili, ma considero profondamente dubbia la legalità dell’intero sistema dato che è presente una componente aleatoria al sistema delle offerte che lo farebbe rientrare, a mio modesto avviso, nella categoria dei giochi d’azzardo.
Ma i prezzi di aggiudicazione sono davvero incredibili ? Per l’utente che vi si avvicina per la prima volta lo sono senz’altro. Nel momento in cui sto scrivendo questo articolo, tra le aste chiuse più di recente, un fortunato bidder si è aggiudicato un notebook, del valore di 600 €, a soli 34,17 €. Ma come è possibile ?
E’ presto detto. Il meccanismo di MadBid è un mix di rilanci a gettone che fanno aumentare il valore di offerta di 0,01 € (un centesimo) combinato con un meccanismo a tempo. Ogni volta che un offerente fa la sua puntata parte un timer (che può arrivare ad un massimo di 2 minuti). Se il timer arriva a zero senza che nessun’altro abbia fatto una puntata allora l’offerente più recente si aggiudica l’oggetto al valore raggiunto. Altrimenti il timer si resetta e ricomincia il count-down fino a zero. Quindi se, dopo la prima puntata, nessun altro rilancia nel tempo impostato dal timer con una puntata superiore, potrei portarmi a casa un oggetto all’incredibile prezzo di 1 €/cent. Diversamente, se sono in gara con molti utenti, il timer si resetta ad ogni puntata e l’asta vede aumentare in continuazione il prezzo di aggiudicazione.
E qui c’è il primo inghippo. In realtà l’offerente non rilancia di 1 centesimo alla volta, bensì rilancia di 1 gettone (chiamato Bid) alla volta.
Ok, ma quanto costa un gettone, o un bid ? 25 €/cent ciascuno.
Ma c’è di più ! Su ogni asta è imposto un moltiplicatore di bid proporzionale al valore reale dell’oggetto messo in vendita. Questo moltiplicatore varia da x1 a x8. Il significato è presto detto: per le aste in cui il moltiplicatore è 1 dovrete spendere un solo bid per far la vostra offerta di 1 centesimo in più rispetto alla precedente, per quelle dove il moltiplicatore è 8 allora vi servono 8 bid per offrire un solo centesimo in più (quindi spendo 2 Euro per offrire un cent).
Iniziate a intravedere la furbata ? Il prezzo aumenta solo di 1 centesimo alla volta ma intanto a ogni offerta l’esercente di MadBid incassa da un minimo di 25 centesimi ad un massimo di 2 euro per ogni offerta al rialzo. E questo lo fanno per tutto il tempo (indeterminato) in cui vi sono concorrenti in gara al rialzo tra loro.
Un esempio ? Guardate qui sotto …
Quest’asta si è chiusa il 30 Ottobre scorso e un fortunato acquirente si è portato a casa questo bel Notebook a 34,17 Euro. Questo in teoria … perchè non sappiamo quante volte l’acquirente abbia rilanciato (spendendo Bid) e quindi non possiamo sapere quanto effettivamente abbia pagato in totale. Quello che però sappiamo è quanto MadBid abbia incassato da questa asta perchè sono proprio loro a dircelo. Dunque … ogni offerta aumenta il prezzo di 1 centesimo quindi questa asta ha ricevuto 3417 offerte di rilancio. In altre parole gli utenti in gara hanno rilanciato di 1 cent per 3417 volte. Tuttavia in quest’asta è stato imposto un moltiplicatore x6 (vedete il bollino rosso sotto la scritta Lenovo ?): questo significa che ogni rilancio richiedeva 6 bid per fare aumentare il prezzo di 1 centesimo. Quindi sono stati spesi dagli offerenti un totale di 3417 x 6 bids = 20.502 bids. Ricordate che abbiamo detto che ogni bid vale 0,25 Euro ? 20.502 bids x 0,25 € = 5.125,50 € ! Prezzo a cui va aggiunto il valore finale di aggiudicazione che ovviamente il vincitore dell’asta deve pagare ovvero altri 34,17 € Per vendervi un portatile da 600 Euro, MadBid hanno incassato oltre 5000 Euro. Chi ci guadagna davvero ?
Un altro esempio ? Ecco qua …
Questa Mini è stata aggiudicata per 1.478,94 €. Usate lo stesso schemino descritto sopra e voilà … MadBid ha incassato un totale di 223.319,94 €. Decentoventitremila euro per un’auto che a loro sarà costata, molto probabilmente, ben meno del normale prezzo di listino.
Il gioco vale la candela ?
Dipende da che punto di vista lo si guarda. Sicuramente per MadBid è attività particolarmente redditizia anche perchè, non essendo ancora sotto tutela dell’AAMS (in quanto non classificati come gestori di giochi a premio) non vi è garanzia (a parte la loro parola) che non vi siano dei sistemi automatici con dei robot che rilanciano in nome e per conto loro tenendo aperta l’asta e prolungando l’agonìa dei giocatori reali.
Dal punto di vista, invece, degli offerenti il guadagno è proporzionale al culo di trovarsi in aste con pochi attori in gara e quindi dove il numero delle offerte è relativamente contenuto. Tuttavia, visti un po’ di post in giro, sembra che la febbre del gioco porti molte persone a spendere parecchi soldi in bid per inseguire il miraggio di portarsi a casa un iPhone a 50 Euro. E tutto fa cassa per MadBid. Se poi si analizzano il problema sotto il profilo statistico le cose non convengono assolutamente e, anzi, è meglio giocare al lotto. Prendiamo infatti l’esempio del computer Lenovo riportato sopra: la “vincita” è di 640 Euro (prezzo di listino del notebook) meno 34,17 Euro che è il prezzo di aggiudicazione da pagare : quindi se ci aggiudichiamo l’asta abbiamo vinto 640 -34,17 = 605,83 €. Diciamo che il vincitore abbia rilanciato 10 volte sui 3417 rilanci totali con una spesa pari a 10 x 6 x 0,25 = 15 €. Significa che il giocatore aveva 10 probabilità su 3417 (ovvero 1 su 341) di vincere 605,83 Euro con una puntata di 15 Euro.
Se spendessimo 15 euro per giocare un “Estratto determinato” su una ruota del lotto avremmo 1 possibilità su 90 di vincere 825 Euro.
Andate in ricevitoria allora e lasciate perdere le aste pazze.
78 Commenti
Andrea Lanfranchi
12-Ago-2013 1Qui secondo me ti sbagli mauro. Se ogni giocatore ha a disposizione 100 puntate (già comprese nel forfait dei 30 euro iniziali), ogni volta che qualcuno rilancia, rilancerà a sua volta visto che non gli costa nulla di più (ovvero 99×100). Quindi nella peggiore delle ipotesi, tutti spenderanno le loro 100 puntate. Poi bisogna vedere ogni puntata se avrà il rilancio limitato o libero: perchè se è libero allora ci si avvicinerà prestissimo al prezzo di equilibrio oltre il quale non punta più nessuno perchè non è più conveniente rilanciare. Insomma … mi sembra che non funzioni. Comunque se avvii una iniziativa del genere … sicuramente non mi avrai mai tra i possibili clienti. 😉
Ivanka
30-Ago-2013 2PURTROPPO, anch’io ci sono cascata! Ho letto l’articolo della giornalista di Repubblica (!!!) e mi sono lasciata ingannare dalle sue parole e da quello che hanno scritto gli utenti sotto: solo commenti positivi, tutti che avevano comprato (??) facendo grandi affari. Dopo due giorni sono tornata sull’artico e i commenti sono stati chiusi. Peccato, avrei voluto dire la mia. E’ vero che “loro dicono che ti restituiscono i crediti” se non ti aggiudichi un’asta, ma SOLO la prima volta e non più di 500. Io ho puntato in tutto più di 1800 crediti e non sono riuscita ad aggiudicarmi un bel niente. Per fortuna mi sono accorta del “trucco” della ricarica automatica, che per “disattivarla” devi chiuderla con la x e non sulla scritta. Mentre puntavo e anche andando a vedere le aste chiuse, ho notato che i nomi stranamente si ripetono. Confermo che più e più volte il cronometro si è fermato a 0 … suspance.. attendere … e poi NIENTE, magicamente riparte con altro nome. E poi c’è anche la registrazione, viene dichiarata gratuita, ma per poter anche SOLO vedere le aste, DEVI comprare crediti. Solamente ora, digitando MadBid su Google, oltre al loro sito nelle prime righe, ho visto altre pagine come queste, (vedi anche Altroconsumo) dove appunto viene spiegato il “gioco” della truffa, anche se tardi per me! NON lo definirei “asta” ma “gioco” di s-fortuna… 🙁
Paolo70
30-Ago-2013 3Ciao a tutti, mi unisco al blog per dare una testimonianza
Il giorno 16 agosto ho partecipato ad un’asta e non mi sono accorto di un meccanismo non ben specificato della ricarica facile attivata tramite una casella preselezionata (così piccola che mi è sfuggita); vorrei far presente che la Nuova Direttiva Europea 2011/83/Ue sui Diritti dei Consumatori, prevede che le caselle preselezionate (come nel caso della RICARICA FACILE) siano vietate e spetta al consumatore selezionarle, se lo ritiene necessario.
Non so però se la nuova normativa sia stata già recepita in Italia, ma comunque, è palese che il meccanismo e’ a mio avviso truffaldino. Di conseguenza non mi sono accorto per tempo che il sito mi ha fatto automaticamente 5 ricariche da 20 euro prelevando dalla mia cc, senza un consenso consapevole, ben 100 € oltre ai 50 € che avevo volontariamente deciso di giocare. La ricarica automatica risulta attiva e uno dovrebbe, come già detto, disattivar la togliendo un flag al momento del pagamento, oppure nella pagina delle impostazioni anche se la scritta DISATTIVA, pero’ a me sembrava indicare lo stato e non l’azione per disattivarla, quindi l’ho lasciata attiva…
A mio parere il, sistema porta all’errore e vorrei fare denuncia alle autorità competenti.
Lo scandalo maggiore e’ che giornali seri come Il Resto de Carlino pubblicizzano certi siti.
Al momento sto cercando di far valere il DIRITTO DI RECESSO ai sensi e per gli effetti dell’art. 64 e ss. del D.Lgs. 206/05 che si può esercitare entrò 10 giorni lavorativi dalla stipula di contratti a distanza. Di fatto mi hanno venduto crediti ed io li voglio restituire. Loro dicono che secondo i termini del contratto io non ho diritto al rimborso, ma la normativa parla chiaro: il rimborso e’ automatco se si esercita il diritto di recesso entro i limiti di legge. Per ora la battaglia e’ a suon di mail. Loro mi hanno già risposto negativamente.
Vedremo.
Fate attenzione ad utilizzate il sito, non fate il miei errori, oppure fate molta attenzione alla ricarica facile.
Ciao a tutti, e spero che la mia testimonianza aiuti altri a capire meglio che tipo di sito e’ Madbid.
Saluti
N.B. A tutti quelli che ritengono che che si fida di certi siti e’ un pollo, vorrei rispondere che il reato di truffa avviene quando si induce qualcuno all’errore. Sfido tutti voi ad affermare che nel momento della stipula di un qualsiasi contratto leggiate tutte le righe, le clausole, le caselline invisibili, eccetera. A mio parere quando i contratti sono fatti in modo tale da poter trarre in errore, sono da considerarsi TRUFFE. Lo dice l’art. 640 del Codice Penale sul reato di Truffa.
Andrea Lanfranchi
02-Set-2013 4Ciao Paolo e grazie per il tuo contributo.
Sulla mia opinione riguardo ai “polli” vorrei solo dire che è vero quanto affermi, secondo cui l’induzione all’errore è la prima causa delle truffe, ma è anche altrettanto vero che con troppa faciloneria i “polli” cadono nella rete. Sempre meno spesso si guardano i reali contenuti e ci si lascia prendere dal solo messaggio pubblicitario d’effetto. Come vogliamo definire, per esempio, quelli che rispondono alle sollecitazioni ad inviare un sms per sapere se sono compatibili con il partner e poi si ritrovano un abbonamento per scaricare inutilissime suonerie e sfondi ? Polli. Solo Polli !
mirco
02-Set-2013 5Gioco d azzardo o no , anche se nn credo che lo sia , prima o poi lo stato arrivera a bandire queste aste ma nn per eliminarle ma per metterci le mani sopra , come per le slott machine perche sono poco chiare quando ad averle per le mani e un privato ma quando sono in mano loro ce di che star sereni….e ricordate giocate con prudenza , rimane pur sempre un gioco ci viene detto alle entrate delle sale slott quasi a voler dire uomo avvisato……poi pero gli zombi che generano queste sale giochi nn se ne preoccupa nessuno nemmeno llo stesso stato…..nn per questo siamo il paese dei oaradossi
Paolo70
02-Set-2013 6Ciao Andrea, ammetto il fatto di essere stato affrettato e che la famigerata casella preselezionata mi è sfuggita. Ti segnalo però che in quel frangente ho anche letto letto le “condizioni”; e quando mi sono accorto del meccanismo ho verificato lo stato nelle pagine delle “impostazioni account” la condizione della RICARICA FACILE: anche in questo caso ho sbagliato, scambiando la casella DISATTIVA, come uno stato e non come una azione da eseguire (dovresti verificare le pagine incriminate). L’errore da “pollo” l’ho commesso, su questo non c’è dubbio, ma non a causa di creduloneria o non comprensione del meccanismo, ma a causa della forma e da come sono impostate le pagine: alcune scritte sono piccolissime, altre grandi e coloratissime… Ipad in spiaggia sotto il sole… lascio a te intendere…
Sta di fatto che, se nelle Nuove Direttive Europee sui Diritti dei Consumatori questo meccanismi sono vietati un motivo ci sarà. La distrazione o l’errore è ammessa, la volontà di che acquista un qualsiasi bene o servizio è fondamentale; ma chi si approfitta di certi meccanismi forse non fa il bene del commercio online.
Questo è valido, ovviamente anche in tutti gli altri settori, ma quando si effettua un “contratto a distanza” il fatto che si preveda IL DIRITTO DI RECESSO ha le sue buone ragioni, non credi.
Comunque la lezione mi è certamente servita su questo non c’è dubbio.
Pollo una volta sì, due spero proprio di no.
Grazie per le riflessioni, spero possa ancora leggere il tuo parere in merito.
ciao
Paolo
Laura75
05-Ott-2013 7Ciao Paolo, (e Andrea che ci ospita)
io mi sono iscritta a mad bid stamattina in un momento di noia, poi leggendo questo blog e i relativi commenti ho deciso anch’io di chiedere i soldi dei crediti indietro utilizzando il diritto di recesso, all’attivo ne ho ancora 764 (ne ho usati un centinaio). Mi puoi dire se te l’hanno poi ridati e quale iter ti hanno fatto seguire? Intanto come scrivevi tu sopra ho mandato la mail con la relativa richiesta di rimborso al loro servizio clienti.
Grazie
Laura
Luca
19-Ott-2013 8Ci stavo x cascare …. grazie veramente per la perfetta spiegazione ! Molto bravi.
mario60
14-Gen-2014 9buonasera a tutti e complimenti ad Andrea
mi sono registrato al sito in questione, molto “allegramente” e con tantissima superficialità, vuoi per curiosità, vuoi per noia, vuoi per capire…. Poi al momento dell’acquisto dei crediti o bid mi sono bloccato per cercar di capire cosa v’era sotto a quel pagamento anticipato.
Ho messo la ricerca e son capitato sul blog. In genere sono molto scettico sui pareri dei blog, che possono essere anche facilmente pilotati e costruiti ad hoc, vedi quel De Marchi ( a me sembra fin troppo di parte…).
Comunque quello che volevo dire, che spesso molti siti ed operatori sfruttano e fanno leva sulla superficialità e la dabbenaggine di tantissimi utenti, cosa che dovrebbe essere più che punita e perfettamente punibile.
Consiglio, a chiunque legge di fare tanta attenzione con questi siti..
grazie a tutti e perdonatemi dell’intrusione
p.s. mentre vi scrivo continuano ad arrivare sms di sollecito per accedere al sito, e viene specificato gratis non vorrei che abbia attivato involontariamente anche qualche abbonamento a pagamento per la ricezione di sms…ritorno sul sito e controllo 🙂
mario60
14-Gen-2014 10ri buonasera
verificato, riporta
La conferma é al 100% gratuita
1. Noi ti invieremo un SMS Gratuito con la Password
2. Perfavore inserisci la password quando richiesto
3. Le spesi di tutti gli SMS saranno a nostro carico!
No Spese – Nessun Abbonamento – No Spam
speriamo
Ant
02-Feb-2014 11Ciao a tutti volevo sapere se c’è modo di recuperare i soldi che ho messo per giocare (i 49,99 euro)
Andrea Lanfranchi
03-Feb-2014 12Caro Ant,
purtroppo non credo sia possibile. Se hai giocato e fatto le tue puntate al rialzo, i tuoi soldi sono andati indipendentemente dal fatto che tu ti sia aggiudicato l’oggetto o meno. Per questo avverso questi siti perchè non sono delle aste. Guadagnano sulle puntate, non , come nelle aste, sulle commissioni delle vendite.
ALESSANDRO
27-Mag-2014 13ciao, scusate il disturbo…..io mi sono registrato sul sito madbid ma non ho acquistato nessun credito , pero’ vorrei cancellarmi del tutto ….e’ possibile ????
Andrea Lanfranchi
27-Mag-2014 14Ciao Alessandro,
immagino che sia possibile anche se non so darti indicazioni precise: non ho un account su quel sito. Leggendo qua e là però sembra che non ci sia una funzione automatica per la rimozione dei tuoi dati: devi mandare una mail a customer@madbid.com, dall’indirizzo mail con cui ti sei iscritto, indicando nell’oggetto “CancelAccount” (senza virgolette e con maiuscole e minuscole come te le ho indicate).
ALESSANDRO
27-Mag-2014 15mille grazie….oggi ci provo…………….buona giornata…………..
Pedro
03-Giu-2014 16Quello che mi sorprende non é tanto il “pagare per rilanciare” (che fondamentalmente distingue questi siti dalle canoniche aste dove se non vinci non ti costa nulla) ma la “inspiegabile” tendenza al rilancio da parte di particolari account che sembrano sbucare all’improvviso giusto nel momento in cui un prodotto sembra stia per essere assegnato, non ho idea di quali controlli esistano e possano garantire una corretta gestione dei rilanci. Teoricamente potrebbero benissimo essere fittizi, giusto per “prolungare l’agonia”, come giustamente detto sopra, e far investire più rilanci.
Mi piacerebbe sapere come la legge cipriota norma questo tipo di attività, se mai esiste una normativa che lo prevede visto che quell’isola ha ben altri problemi socio-politici da affrontare.
Sarò diffidente ma quando metto dei soldi non mi bastano le sole rassicurazioni di chi li incassa, l’idea che mi sono fatto é che la tentazione di rilanciare da parte di personale interno sia troppo forte perché non la si metta in pratica, quindi la sfida non é solo “tra i giocatori” ma “tra i giocatori ed il sito”, con la differenza che quest’ultimo invece di rischiare di tasca sua guadagna ad ogni rilancio…
Un grande grazie per tutto il lavoro di informazione di Andrea Lanfranchi
Giuseppe
02-Lug-2014 17Salve a tutti,
ho letto tutti i Vs. commenti richieste e delucidazioni in merito, su questo Blog, ma una domanda mi viene spontanea da esporre; ma se questi/o siti/o sono collocati in una giurisdizione estera o extra UE, come si può dire ed invocare il diritto di recesso o altre leggi previste dai nostri codici? Grazie
Andrea Lanfranchi
02-Lug-2014 18Non sono sicuro di aver compreso la tua domanda. Ad ogni modo se offri servizi destinati al pubblico di un determinato paese devi uniformarti alle regole di quel paese. Guarda Amazon per esempio: non è certo una azienda italiana eppure il diritto di recesso è espressamente previsto. http://www.amazon.it/gp/help/customer/display.html?nodeId=200545570
Giuseppe
02-Lug-2014 19Ciao Andrea,
grazie per la Tua puntualità nel rispondere ( segno questo di presenza e serietà) cerco di essere per quanto posso maggiormente chiaro.
Una società di aste, si propone sul Web ( quindi visibile in tutto il mondo) con le sue offerte commerciali, con suoi Termini e Condizioni Contrattuali, ( abbreviato in questo caso per comodità in T.C.C.) dove questi T.C.C hanno valore nella giurisdizione dove a sede la società medesima. Questi T.C.C. il più delle volte sono tradotte in varie lingue ( italiano., francese, tedesco ecc.) ma l’inglese prevale sulle altre lingue. I codici in un Paese straniero il più delle volte divergono dal nostro, quindi se un sito di aste è in California e i suoi server non sono in Italia ma bensì negli States, come facciamo a far valere dei diritti che da noi sicuramente e chiaramente sono del tutto legittimi, ma in quella Nazione questi diritti ci sono in parte o magari non ci sono per niente e forse ci vengono addirittura negati. Sta a me acconsentire o meno di giocare/scommettere/puntare su quel determinato Sito posto fuori dall’Italia, se accetto di farlo, dovrò necessariamente accettare e/o aderire a quei determinati T.C.C. con conseguente rispetto dei suoi T.C.C.
Caro Andrea tu hai citato Amazon, ma questa società ha dovuto per essere in regola con le normative Europee, aprire una società in Lussemburgo in Rue Plaetis,5 e aprire una Vat Europea, in quanto negli States,le loro Condizioni Generali di Uso e Vendita, differivano dalla nostra direttiva. Chi decide e si registra ( se gli viene permesso) su Amazon americano, perche quello Europeo non gli piace e compra sul loro sito Americano ( non Europeo) accetta tutte nessuna esclusa le Condizioni Generali di Uso e Vendita Americane.
Quindi riassumendo, secondo me prima di richiedere rimborsi o diritti di recesso, bisogna leggere le Condizioni Generali di Uso e Vendita di quel determinato Sito, (e controllare dove è ubicato) e poi se rispettano le normative contrattuali che in un futuro possiamo andare ad invocare secondo la ns. normativa, allora registriamoci senza impedimenti.
Grazie e buon lavoro
Andrea Lanfranchi
02-Lug-2014 20Giuseppe credo di intuire meglio ora le tue osservazioni. Premetto che non sono un giurista quindi le mie osservazioni sul tema non vanno prese alla lettera. Detto questo, occupandomi di informatica, ho sviscerato abbastanza il problema che sostanzialmente si sintetizza in uno solo per quanto paradossale: quali leggi valgono sul web ? Come ben intuisci la rete è un “non-luogo”, non ha definizione geografica, non dispone di ordinamenti assoluti (a parte quelli tecnologici) e non prevede “passaporti”. Diverse sentenze (nazionali e internazionali) hanno cercato di individuare dei principi secondo i quali una determinata attività (svolta ed erogata via internet) possa essere assoggettata ad un ordinamento giuridico o ad un altro. In alcuni casi si è stabilito che sia rilevante la sede legale dell’impresa che eroga un determinato servizio, in altri che fosse rilevante la sede fisica presso cui sono domiciliati i server che erogano tale servizio, in altri che fosse rilevante lo stato/nazione da cui partono i beni venduti (in caso di acquisti di merce) ed in altri ancora che fosse rilevante il luogo in cui sono sottoscritti i contratti di erogazione o di acquisto con l’utente finale. Nessuno di questi tentativi è riuscito a stabilire delle direttive universalmente accettate. Ciò nonostante, come tu stesso hai fatto notare (caso Amazon) le aziende “serie” prestano particolare attenzione alla tutela della propria clientela avvicinandosi alle norme che tutelano il consumatore nel paese in cui il servizio viene erogato. Discorso a parte poi varrebbe fare sull’istituzione delle sedi legali (fisiche) che adottano in paesi per godere dei maggiori benefici fiscali: sembra un discorso separato ma ci fa intuire come ci sia anche da parte degli esercenti una chiara distinzione tra “fisicità” dell’impresa e “immaterialità” dei servizi erogati a livello globale.
Il consumatore trova innumerevoli strumenti di tutela: concordo con te che il primo in assoluto è l’informazione, ma non puoi negare che forse nessuno si è mai letto i termini del contratto di adesione a Facebook (giusto per fare un esempio) riga per riga per arrivare a comprendere in modo corretto i limiti a cui è soggetta la propria privacy.
Altri strumenti sono “meno eleganti” ma sicuramente efficaci. Ad esempio quando si acquista on-line sarebbe sempre buona cosa non usare direttamente la propria carta di credito ma utilizzare servizi come PayPal o BrainTree che sono spudoramente dalla parte del consumatore e permettono di contestare qualsiasi spesa entro 30 giorni dalla sua effettuazione (senza nemmeno dare troppe giustificazioni). Oppure usare carte di credito prepagate con limiti di spesa (mi avete addebitato rinnovi automatici che non intendevo sottoscrivere ? sai che c’è la mia carta è esaurita … venite a prenderli qui i soldi se ci riuscite).
In altri casi poi è il cittadino stesso che viola la legge: in italia per esempio scommettere on-line su siti non autorizzati dall’AAMS è illegale e vietato. Molti provider nazionali sono stati obbligati a bloccare il routing verso quei siti ma, si sà, la tecnologia può essere sempre aggirata. In quei casi allora il consumatore è causa stessa del suo danno e … purtroppo non si può lamentare se ha sbattuto il muso.
Tutto questo comunque esula dal principio generale secondo il quale è il consumatore che deve stare attento (concordo con te), ma c’è sempre una responsabilità oggettiva dell’esercente che deve rispettare le norme del paese in cui raccoglie utenza. Negli Stati Uniti è possibile comprare on-line medicine che in italia sono vietate senza prescrizione medica (es. Viagra) … TUTTI i siti che vendono on-line anche ad italiani mettono bene in chiaro “noi ti prendiamo i soldi e ti spediamo la merce ma se poi alla dogana fanno storie … sono fatti tuoi”. E questa è truffa !
Alessandro
10-Set-2014 21Caro Andrea, nonostante il tuo articolo sia del 2011 oggi mi hai aiutato a ragionare sul perché è meglio lasciar perdere queste aste al centesimo. E menomale che prima di iscrivermi al sito ho voluto cercare su internet che cosa ne pensa gente più esperta di me di questi siti. Fortunatamente sono capitato sul tuo articolo. Grazie ancora
francesco
12-Ott-2014 22Una sola parola: GRAZIE.
PP
25-Dic-2014 23C’è una cosa che l’articolo spiega ma forse non è chiara a chi, come Enrico, dice “se te sai quanto spendi e vinci e sai di non aver rilanciato molte volte a te alla fine nn interessa quanto ci guadagnano ma quanto hai risparmiato”:
I soldi che spendi per il “bid” sono come i soldi spesi per giocare al superenalotto, sono spesi e basta.
Se tu “giochi” sull’asta di un iPhone da 800 euro che parte da 10 e ti fermi che so… a 50 nel frattempo ci sono state in mezzo (50-10)x100 = 4000 “offerte”, se eravate in 50 a giocare in medi di queste 4000/50 = 80 le hai fatte tu, e per farle hai speso 20 euro. Li hai spesi e basta, anche se non hai “vinto” il premio, li hai persi.
Se partecipi a 50 di queste aste “in media” una te la aggiudichi, ma nel frattempo hai speso 20×50 = 1000 euro.
E di solito è peggio di così, spendi in media cinque volte il valore delle cose che ti aggiudichi.
Chiaro?
A.
daniele
30-Dic-2014 24Ero curioso e mi sono iscritto per provare il… “gioco”. Ho speso un bel po’ di soldini per capire che è un “asta” solo fino ad un certo punto, complessivamente lo paragonerei ad una slot machine. Con un po’ di fortuna si riesce ad aggiudicarsi qualche buon prodotto ad un bassissimo prezzo ma ci vogliono anche parecchi tentativi. Quello di MadBid è un meccanismo contorto e ingannevole…
elena
30-Dic-2014 25attirata dalla pubblicità, prima di iscrivermi al sito sono fortunatamente capitata qui.. grazie per far aprire gli occhi alla gente!!!
Gattopardo53
27-Mar-2015 26E’ solo una gran FREGATURA che rasenta la TRUFFA.
Non è possibile verificare l’autenticità dei giocatori (INESISTENTI).
I prodotti in vendita sono sempre o quasi gli stessi perché le aste se le aggiudicano loro stessi per poi rimetterli in vendita. Intanto TU hai consumato i BID acquistati e ne devi sempre acquistare dei nuovi.
NIENTE A CHE VEDERE CON IL MOLTO PIU’ SERIO E-BAY.
FREGANO SOLO DEI SOLDI.
Non capisco come la Polizia Postale non sia già intervenuta a bloccare questi siti truffa.
Mi hanno fregato la prima volta ma spero che questo serva a tutti gli altri a non farsi truffare.
Emanuele
psicologo
08-Lug-2015 27Trucco per “vincere” alle aste al centesimo MadBid, PrezziPazzi, Bidoo, Wellbid, Vincycorporation, Quibids, Swoggi…
http://www.psicologo-taranto.com/trucco-per-vincere-alle-aste-al-centesimo-madbid-prezzipazzi-bidoo-wellbid-vincycorporation-quibids-swoggi
Gabriele
24-Set-2015 28Ragazzi su questi commenti esistono due classi di persone: chi ha della materia grigia e poi i bovini. I dati/calcoli che ha esposto Andrea sono scentifici incontrovertibili. Io lo ringrazio molto ed invito quelli he fanno piu fatica a rileggere piu volte la spiega. Questo togliera del pubblico ai furbetti di quartiere
Categorie
Tag
Copyright © 2007 - bloginfo('name'); ?> - is proudly powered by WordPress
InSense 1.0 Theme by Design Disease hosted by Isiweb S.r.l.