Premetto che questo articolo non è farina del mio sacco e che il giusto tributo va concesso all’autore, Jack Wallen, che lo ha originariamente redatto in inglese. Tuttavia mi trovo talmente d’accordo con queste osservazioni che mi prendo volentieri l’onere di tradurlo in italiano.
Alzi la mano dunque chi, lavorando nel settore IT, non ha mai pensato di abbandonare tutto. Non siate timidi. La carriera nell’IT è probabilmente una delle più stressanti tra quelle che si possono scegliere. E sfortunatamente l’università non ti insegna i corretti meccanismi per imparare a gestire lo stress per giorni/settimane/mesi … a volte anni. Vediamo quindi quali potrebbero essere i motivi per abbandonare tutto.
Se qualcuno vi dice ancora che il vostro lavoro è facile e comdo … tappategli la bocca. Non incorrere nello stress, in questo settore, è cosa più unica che rara. Ricordatevi che i dipartimenti IT sono in perenne gestione del disastro. Quando vi chiama un cliente o un utente si tratta quasi sempre di un’emergenza che deve essere gestita subito. E quando lavori su questi problemi è meglio non fallire perchè un cliente insoddisfatto anche solo una volta sarà, molto spesso, sinonimo della perdita del contratto. Ma ciò che è peggio è che lo stress non ti abbandona mai: in ogni minuto della giornata lavori di più di quanto sarebbe saggio.
Se vuoi un lavoro dal Lunedì al Venerdì, dalle 8:30 alle 17:30 … è meglio che cerchi altrove. E non ti limiti a lavorare di più della media di altre professionalità, ma ti devi anche sbattere fuori dall’orario “d’ufficio” per tenerti aggiornato e migliorare le tue capacità per essere all’altezza della competizione. E come se non bastasse le persone che ti stanno vicino (amici, famiglia, conoscenti) approfitteranno in continuazione della tua cortesia e gentilezza per avere sempre in ordine il loro computer.
Se sei un libero professionista uno dei problemi più grossi da affrontare è il farsi pagare. E se non ti pagano, non mangi. Non hai certo la tranquillità e la sicurezza di ricevere il tuo stipendio mensile. Già questo è un bello stress. Ovviamente per poter ovviare al problema ti vengono anche richieste doti politiche e diplomatiche di rara finezza per potere continuare a mantenere buoni rapporti con i clienti anche quando questi non lo meriterebbero, solo per lo scopo di portare a casa i tuoi soldi.
Questa è forse la parte più difficile da ammettere. Fino a qualche tempo fa ero una persona positiva, piena di energie e sempre ottimista, ma dopo essermi immerso nel mondo delle consulenze IT mi sono trovato sfruttato, malpagato, poco apprezzato, incompreso. E’ una continua lotta contro l’istinto a volersi ritirare in vita monastica. Questo non vuol dire che la gente sia cattiva per principio: è solo che quando vesti la “giacchetta” dell’ IT ti guardano tutti sotto una luce diversa. Sei contemporaneamente il salvatore ed il carnefice.
Diciamoci la verità: non molti dirigenti di alto rango capiscono il vostro lavoro. Pensano che dovreste essere in grado di fare tutto con budget da miseria, senza aiuto e che dovreste trattare gli utenti come essere umani migliori di quanto voi stessi non siate. E per di più pretendono che siate in grado di far marciare quei vecchi PC per almeno 10 anni indipendentemente dai programmi che ci si mette sopra. Questa incomprensione tra tecnologia e necessità rende il vostro lavoro tecnicamente impossibile. Voi conoscete il vostro lavoro e sapete di conoscerlo. Il management non sa niente del vostro lavoro ma non sa di non sapere niente: non appena cercano di intromettersi nella gestione del vostro dipartimento, ogni piccola o insignificante decisione viene esacerbata.
Provate mai la sensazione di sapere che di li a poco tutta la tecnologia di questo mondo vi si ribellerà contro ? Sono i giorni in cui vi viene voglia di prendere baracca e burattini e mandare tutto a quel paese. Ogni giorno è una battaglia per mantenere i PC in ordine e perfettamente funzionanti (specialmente quelli Windows) ma per qualche motivo sembra che prendano vita propria e si divertano a scompigliare tutto. I giorni in cui sei tu a vincere sono sempre meno di quelli in cui, purtroppo, perdi.
Una cosa è certa: ci sarà sempre qualcuno più bravo di te. Ma nel mondo IT il rapporto non è mai 1:1. Per ognuno di noi ci sono almeno 100 persone più veloci, più intelligenti e meglio equipaggiate. Lo scenario IT è sempre in rapida evoluzione e se non riesci a tenere il passo … le tue occasioni di lavoro si assottigliano sempre più. Più passa il tempo in questo lavoro più ti rendi conto che è un affare per persone giovani, capaci di adattarsi, che siano agili e che lavorino le ore necessarie possibilmente senza “distrazioni” di altra natura come la famiglia. Non dico che anche i “vecchi” non possano trovare occasioni ma … ogni giorno una competizione già feroce diventa, se possibile, ancora più feroce.
Ogni volta che sento un qualche personaggio in tv che parla della nuvola, mi viene voglia di strapparmi i capelli e di prendere a calci il televisore. La nuvola è sempre stata uno di quegli aspetti dell’IT la cui definizione è sempre fumosa. Cosa è esattamente la nuvola ? Dovrei utilizzarla ? Quanto costa ? E’ sicura ? Domande di questo tenore arrivano da ogni parte. In genere, quando i clienti me le pongono, chiedo loro se hanno mai usato Google Docs o Gmail. Se mi rispondono “si” allora gli dico che hanno già utilizzato una nuvola. Ma questa risposta non li soddisfa mai. I clienti e gli utilizzatori finali pensano che la nuvola sia un qualcosa che possa rendere il loro lavoro magicamente più veloce, più intuitivo e facile. Ah se solo sapessero la verità…
Le nostre sarebbero infinitamente migliori se si potessero adottare universalmente alcuni standard. Molti progetti Open-Source hanno fatto di tutto per fissare e sviluppare degli standard per essere regolarmente buttate al tappeto dal software proprietario. I vendor di software proprietario hanno tutto l’interesse a mantenere il loro codice chiuso e non compatibile con gli standard solo per mantenere la loro base sempre fidelizzata. Certo … questo ha un senso. Ma il pervicace rifiuto ad adattarsi ad una qualche forma di standard è causa di tremendi mal di testa per i professionisti IT e per gli utenti finali.
La pubblica opinione storce sempre il naso di fronte ai professionisti IT. Perchè ? Ci sono molte ragioni. Sono rimasti già scottati oppure hanno sempre avuto consulenti che volevano solo vendere cose migliori e più grosse, quindi più costose. (Nota di Anlan : specialmente nel nostro paese, dove l’IT pro non è certo una professione protetta, la competizione sul piano professionale porta a comparare irrispettosamente il professionista con anni di esperienza al “nipote di mio cugino che è bravo con i computer”.).