03 Dic 2009
Inserito da: Andrea Lanfranchi in: Mondo IT
In un mio precedente post ho cercato di spiegare come i programmi per la cosiddetta pulizia del registro sono fondamentalmente inutili. Ciò non toglie che il registro di Windows, come del resto tutte le altre componenti di questo sistema operativo, meriti una certa cura e, soprattutto, avere a disposizione delle indispensabili copie di sicurezza può essere utile per toglierci di impaccio in situazioni critiche, come ad esempio il danneggiamento dei file in cui i valori del registro sono scritti (hive).
Esistono diversi metodi per poter salvare una copia del registro di sistema e ripristinarlo in caso di necessità : il più comune è senz’altro il Punto di Ripristino del sistema (da Windows XP in poi). Il Punto di Ripristino permette di riportare il computer ad uno stato precedente senza perdere le informazioni personali più recenti come documenti, cronologie, preferiti o cookie. Generalmente l’utilità interna che si occupa di creare delle “foto” (snapshot) dello stato del computer (Il punto di ripristino appunto) tiene costantemente sotto controllo il sistema e numerose applicazioni creando un fix in automatico prima che vengano eseguite operazioni che possano avere impatti rilevanti sulla configurazione generale (come ad esempio l’applicazione di una patch di Windows Update o l’installazione di un nuovo programma).
Questo metodo tuttavia può non sempre rivelarsi affidabile perchè, ad esempio, nel caso vogliate ripristinare lo stato di parecchio tempo addietro, questo potrebbe essere stato automaticamente “cancellato” perchè non c’era spazio su disco sufficiente, o perchè risulta danneggiato. Fare affidamento sui punti di ripristino potrebbe essere rischioso specialmente se sono stati creati molto tempo addietro.
Un secondo metodo prevede l’esportazione del registro di sistema tramite l’utilità regedit (esportando singoli rami o l’intera radice) in file di testo che poi possono essere “reinseriti” all’interno del registro. Anche questa seconda modalità può avere delle controindicazioni. L’esportazione, infatti, genera dei file che saranno solo “fusi” con il registro in sede di ripristino, non riporteranno il registro allo stato in cui è stato salvato. Per esempio se il registro, al momento dell’esportazione, disponeva (si fa per dire) di solo 10mila chiavi e dopo qualche tempo ce le troviamo tutte incasinate ed incrementate di numero (per esempio 12mila) l’unica cosa che potremo fare è quella di riportare le 10mila chiavi iniziali al valore che avevano al momento dell’esportazione ma le eccedenti 2000 restano dove sono. Solo per nota tecnica l’esportazione del registro può essere effettuata anche da riga di comando utilizzando l’utilità reg. (es. reg export). La grave lacuna di questo metodo comunque è il fatto che l’esportazione del registro NON è completa : per esempio il hive SECURITY non viene esportato affatto. Per cui il semplice export tramite regedit è sempre monco.
Vi è poi, come terzo strumento disponibile, la possibilità di salvare “Lo stato del sistema” (system state) utilizzando NTBackup. Installato per default su tutte le versioni di Windows da NT in poi, fanno eccezione Windows XP Home (per il quale gli utenti che desiderano NTBackup devono seguire queste istruzioni di Microsoft) e le recenti versioni di Windows Vista e Windows 7 per le quali è comunque possibile copiare il tool da una installazione di Windows XP. Tramite NTBackup è possibile salvare il System State che comprende il registro, il database di registrazione degli oggetti COM+ e i file di avvio (boot).
Tutti gli strumenti appena elencati sono compresi nel vostro sistema operativo oppure facilmente ottenibili tramite download Microsoft. Non c’è quindi bisogno di arrovellarsi alla ricerca di strumenti offerti da terze parti … ricerca che spesso è pericolosa dato che quando si parla di “Registro di sistema” si sta parlando dell’ossatura principale di Windows. Eppure tutti questi strumenti sono incompleti e non garantiscono un vero ripristino del registro di sistema in caso di necessità.
Viene allora da pensare : perchè semplicemente non copiarsi i file in cui è scritto il registro di sistema e buona notte. Semplice … perchè il sistema non ve lo fa fare in quanto sono in uso. (Per i curiosi i file hive del registro si trovano in %Windir%\System32\Config)
In soccorso ci viene una piccola utilità freeware (quindi gratuita) che si chiama ERUNT Emergency Recovery Utility for Windows NT. I più anziani ricorderanno senz’altro che per Windows 9x/ME esisteva un tool simile, ufficiale Microsoft, che si chiamava appunto ERU. Purtroppo dall’avvento di Windows NT in poi questa utilità non è più stata riproposta dal big di Redmond, grazie anche alle minori possibilità di danneggiamento al registro di sistema.
Ci ha pensato dunque Lars Hederer (lo sviluppatore di ERUNT) a mettere a disposizione per le nuove generazioni di Windows un tool di backup e recovery del registro di sistema oltre ad un utile strumento per l’ottimizzazione del registro (no … non l’ottimizzazione che pensate voi fatta di eliminazione di chiavi orfane … solo la vera ottimizzazione ovvero la compattazione e la deframmentazione degli hive su disco)
Con Erunt potrete tenere effettuare le copie di backup del registro e, se le ripristinate, sarete sicuri che il registro tornerà all’esatto stato in cui era al momento del salvataggio. Come opzione Erunt vi chiede di essere inserito nei programmi ad esecuzione automatica per eseguire un backup automatico all’avvio del pc: lo ritengo superfluo. State attenti però a fare le copie di backup prima di iniziare qualche attività “rischiosa”.
Purtroppo l’intero software è in inglese anche se molto intuitivo: l’unica cosa che mi sento di tradurre dagli avvisi importanti riguarda gli utenti di Windows Vista e di Windows 7
“ERUNT e NTREGOPT nella versione corrente 1.1j sono compatibili con Windows 7 e Windows Vista ma per entrambi è richiesto che sia disabilitato UAC .“
Un commento
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