La giornata odierna è stata movimentata dalla pubblicazione on-line, da parte del sito dell’Agenzia delle Entrate, delle dichiarazioni dei redditi relative all’anno di imposta 2005. Nel giro di poche ore la consultazione dei dati è stata bloccata a causa, secondo l’Agenzia delle Entrate, “dell’elevato numero di accessi“. (ma che si aspettavano ? che un popolo di guardoni quale è quello italiano non approfittasse della ghiotta occasione per andare a ficcare il naso negli affari altrui ?)
In realtà, e meno male, sembra che il blocco sia anche dovuto al fatto che il Garante per la Privacy ha richiesto, su segnalazione di diverse associazioni di consumatori, ulteriori chiarimenti in merito a questa operazione “trasparenza”.
Francamente rimango stupito dalla dabbenaggine messa in campo dalla Direzione dell’Agenzia delle Entrate nel promulgare un’iniziativa così palesemente in violazione dei diritti della persona: le informazioni relative ai redditi dichiarati sono affare esclusivo del soggetto dichiarante e degli organi di stato e di governo preposti alla loro verifica e controllo. Buttarli in pasto al pubblico è azione arbitraria, priva di legittimazione alcuna (avete mai firmato in calce alla dichiarazione una liberatoria che autorizza a trasmettere quei dati a soggetti terzi ?), ed avente il solo scopo di rendere “sceriffi” delle tasse anche i privati cittadini. Ma c’è di peggio : quanti malintenzionati si saranno informati sulle effettive sostanze (sebbene dichiarate tre anni or sono) del tal personaggio sul quale erano in dubbio se la villetta potesse disporre di oggetti di valore o meno ?
Robe da matti !